Leggendo una scheda Tecnica di una bicicletta per il Downhill ci si accorge subito della quantità di variabili possibili.
Telaio
Il telaio è la parte fondamentale, grazie a questo componente viene determinato il comportamento generale della bici, i moderni telai da Downhill sono molto più leggeri dei precedenti, negli ultimi anni anche in questa disciplina c’è stata una vera corsa alla leggerezza, che in termini di comportamento si traduce in un aumento della maneggevolezza e una maggiore velocità nelle accelerazioni e nelle frenate. C’è stato inoltre un progressivo abbassamento dell’altezza del movimento centrale, portandosi agli attuali 34 cm di molti modelli in commercio. Il primo costruttore a sperimentare questa tendenza è stata la mitica Iron Horse che nel 2005 seguendo i consigli del campione del mondo Sam Hill fu la prima bici costruita in serie ad avere la detta quota di 34,5 cm. Con gli anni inoltre è stata diminuita l’inclinazione della forcella (che viene misurata in gradi rispetto al terreno) portandosi agli attuali 63-64°. Con queste modifiche le bici da DH sono più veloci ,più stabili più sicure in condizioni di ripidità estrema ,dove la pendenza del terreno sfiora i 90°.I telai dei vari costruttori, avendo le citate quote molto simili, si differenziano nella costruzione del triangolo principale, ogni progettista vuole realizzare il proprio modello con una determinata rigidità torsionale. I telai non troppo rigidi rendono la bici più scorrevole nei tratti dissestati, le zone che necessariamente devono essere rigide sono il tubo sterzo(per la massima precisione di guida), la scatola del movimento centrale (per non flettere durante la pedalata) e gli snodi della sospensione. La sospensione posteriore intesa come carro e leveraggi(non ammortizzatore), è un’altra caratteristica che differenzia i vari telai in commercio, ce ne sono infinite tipologie, alcune molto complesse, ma poichè non sempre è possibile provare prima di acquistare, spesso funzionano bene sulla carta e male sul campo.
Ammortizzatore
Gli Ammortizzatori posteriori nelle bici da downhill sono esclusivamente idraulici a molla, i modelli più costosi hanno molte regolazioni che spesso creano confusione nell’utente meno esperto. Per ridurre il peso spesso vengono utilizzate molle in titanio al posto delle molle in acciaio. Da qualche anno vengono sperimentati anche ammortizzatori ad aria, per ridurre ulteriormente il peso, ma ancora non hanno raggiunto il livello di sensibilità degli ammortizzatori a molla,vengono sporadicamente utilizzati da pochi biker esclusivamente su percorsi molto lisci.
I marchi più famosi sono FOX, MARZOCCHI, ROCK SHOX e CANE CREEK.
Forcella
La forcella è un componente fondamentale della bici da DH, sono esclusivamente a doppia piastra, posso essere a molla o a aria, al contrario degli ammortizzatori la forcella ad aria è molto utilizzata, consente di ridurre molto il peso della bici, anche se il comportamento migliore rimane quello della molla. Sulle forcelle ci sono molte regolazioni che spesso creano confusione nei biker meno esperti, e consentono di tarare il comportamento secondo le proprie esigenze. Tutte le forcelle da Downhill hanno un’escursione di 200 mm con il diametro degli steli che varia da 35 mm a 40 mm. I diametri più grandi, rendono la forcella più rigida e quindi poco scorrevole sui percorsi più scassati.
Freni
I freni sono esclusivamente a disco con raccordi idraulici, ci sono di varie tipologie tutte molto valide ed efficaci, i dischi hanno solitamente il diametro di 200 mm e spesso al posteriore viene utilizzato un disco di dimensioni più piccole per gestire meglio la frenata senza bloccare la ruota. Le marche più quotate sono Avid Code, Formula, Shimano e non solo.
Serie Sterzo
La serie sterzo è composta da due cuscinetti, che consentono di far ruotare il manubrio sul telaio, sono provvisti di schermatura per impedire allo sporco di entrare all’interno. Ci sono vari standard attualmente il più utilizzato è da 1” e 1/8 superiore e 1” e 1/2 inferiore, questo consente di avere la parte bassa del tubo di sterzo più grande, che si abbina in maniera migliore a grossi tubi orizzontali dei telai.
Attacco Manubrio
Gli attacchi manubrio da qualche anno sono esclusivamente del tipo integrato, sono ancorati tramite 4 bulloni alla piastra superiore della forcella, e non più sull’asse dello sterzo, per una solidità superiore.
Manubrio
Il manubrio è un componente con cui il biker personalizza la propria bici in base alle proprie esigenze, ci sono infatti di varie larghezze, quelli più larghi posso essere tagliati e quindi accorciati, e di varie altezze, in modo da modificare sostanzialmente la posizione in sella. Un manubrio più basso sposta il peso del biker in avanti sulla bici, mentre uno più alto lo arretra. I manubri più larghi aumentano il controllo della bici nei tratti molto veloci e scassati, ma vanno scelti in base alla larghezza delle proprie spalle, un biker con le spalle strette infatti, se adoprasse un manubrio troppo largo si troverebbe a caricare eccessivamente la parte anteriore della bici.
Manopole
Insieme ai pedali rappresentano gli unici punti di contatto con la bici, nel downhill infatti quasi mai si sta seduti in sella. Oltre qualche rara eccezione sono tutte del tipo lock-on, si fissano al manubrio tramite dei collarini metallici sulle estremità, in modo da scongiurare la possibilità di ruotare sul manubrio.
Cambio
Nella disciplina del downhill i rapporti necessari sono inferiori rispetto alle altre discipline della mountain bike, non sono ovviamente presenti i rapporti più lunghi per pedalare in salita, vengono utilizzati i cambi posteriori a 10V e al posto del deragliatore anteriore hanno un guida catena che tiene ferma la catena sull’unica corona presente.
Guarnitura
Le guarniture sono particolarmente robuste devono sopportare enormi carichi sui salti e sugli impatti con il terreno, in considerazione del fatto che i telai sono molto bassi da terra, le guarniture sono più corte del normale, di solito 165 mm.
Pedali
I pedali utilizzati sono di due tipologie FLAT e SPD.
In quelli FLAT la scarpa non si attacca al pedale e questo ha una base più ampia con la presenza di molti “chiodini” detti PIN che fanno aderenza sulla scarpa, sono più comodi per coloro che affrontando le curve si sentono più sicuri mettendo il piede in terra tipo motocross, ma sulle strade molto impervie si rischia di perdere il piede.
Quelli SPD hanno la scarpa che si attacca al pedale e si stacca con usa semplice rotazione in entrambi i sensi ,questo permette di essere più veloci nei tratti dove c’è da pedalare per rilanciare la bici e sulle pietraie ,dove non si corre il rischio di perdere il pedale sotto il piede. In tutti i casi è necessaria una scarpa idonea alle due tipologie di pedali.
Cerchi
I cerchi sono un altro componente molto importante della bici, solitamente vengono forniti già assemblati dalla fabbrica, sono molto robusti viste le grosse sollecitazioni che devono sopportare, i più costosi oltre ad essere robusti sono anche leggeri in modo da contribuire in modo determinate a contenere il peso finale della bici che sulle masse rotanti viene ulteriormente percepito dal biker. I cerchi migliori hanno i raggi con la testa dritta non curvata, questo richiede una lavorazione del mozzo più costosa ma rende la ruota più solida e rigida. I cerchi oltre che tradizionali con camera d’aria posso essere anche Tubeless. Lo standard è diventato 150×12 al posteriore e 110×20 all’anteriore.
Pneumatici
Gli pneumatici vengono differenziati in base alla tipologia di terreno, quelli da Downhill hanno la carcassa rinforzata con lo scopo di resistere ai forti impatti sulle rocce, possono essere con camera d’aria o Tubeless.
Sella
Nel downhill vengono utilizzate le normali selle da mountain bike con la preferenza per selle molto strette che facilitano i movimenti in sella, e arrotondate nella parte posteriore per non creare lesioni al biker negli atterraggi più violenti.